domenica 27 dicembre 2009

Assassinio premeditato di Ali Mousavi


Traduco in italiano un testo pubblicato sulla pagina Facebook "Enghelabe Sabz" (rivoluzione verde). Il testo porta la firma di Mohsen Makhmalbaf, regista dissidente.

***

I dettagli del martirio di Seyyed Alì Mousavi Habibi (nipote di Mir Hossein Mousavi).

Nei giorni scorsi Seyyed Alì Mousavi aveva ricevuto numerose minacce di morte per telefono. La sua famiglia ne era al corrente e si dichiarava preoccupata del fatto.

Stamattina, giorno di Ashura, una pattuglia investe alcune persone davanti alla casa di Seyyed Ali e dalla macchina scendono 5 uomini armati. Il più vicino colpisce Seyyed Ali al cuore con un colpo di pistola a bruciapelo, tanto da vicino che il proiettile esce dalla schiena. Poi i cinque saltano in macchina e fuggono via.

Il cognato di Seyyed Ali lo carica su un'auto e cerca di raggiungere l'ospedale ma la vittima muore durante il tragitto. Stasera le forze dell'ordine sono andate all'obitorio dell'ospedale per farsi consegnare il corpo con la scusa che verrà consegnato al coroner del carcere di Kahrizak [di fronte all'ospedale si sono accesi scontri violenti tra manifestanti e polizia, ndt].

Inoltre hanno minacciato la famiglia del defunto diffidandola dal tenere funerali pubblici. E' probabile che lo seppelliscano loro stessi stanotte per evitare cerimonie.

Seyyed Ali Mousavi aveva 43 anni, lascia moglie, una figlia di 17 anni e un figlio di 7. Suo fratello Ibrahim cadde martire durante la guerra [contro l'Irak - ndt]. La famiglia ritiene che si tratti di un atto terroristico volto ad influenzare Mir Hossein Mousavi e la sua famiglia.

Dato che il regime ha rapito i corpi dei martiri del giorno di Ashura, il popolo organizzerà le commemorazioni per le strade in tutto il paese. I percorsi sono gli stessi di oggi.

La foto pubblicata è della settimana prima della giornata di Al-Quds [un paio di mesi fa - ndt] e ritrae Seyyed Ali Mousavi in compagnia dello zio Mir Hossein.

Mohsen Makhmalbaf

2 commenti:

  1. ...
    non sono ancora riuscita a trovare un cucchiaio decente. e se ci sta dietro tutto questo ( COME AL SOLITO ) L'America? UK? la Cina? Gli Iraniani sono molto manipolabili.tutta sta povera gente che sta per le strade a farsi uccudere perché non ha nulla da perdere,tutte queste generazioni "bruciate" con l'oppio e la Heroina, tutto questo bordello ! anche quella islamica era cominciata cosi' o sbaglio? la gente ci credeva ma appena passati due anni...
    cmq non dimentichiamo che tutti "loro" sono uguali.come si dice in persiano' il cane giallo é fratelle dello sciagallo.
    li odio tutti quanti, dal Grande Maiale che al contrario tuo io dico che é "Hendizadeh", al Mousavi che ormai non mi fido piu'. Ha perso un nipote? Gilano ha ucciso due dei suoi figli per farsi notare quando tu avevi 16 anni circa.
    mah...

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  2. Sulla manipolazione:

    Semplicemente non esiste nulla del genere. Nemmeno in Italia checché ne dicano gli antiberlusconiani. Tu sei manipolata? Mettiamo anche che lo sei e non sai di esserlo, come mai sei manipolata tu e non il tagliagole di regime?

    Cento persone possono essere "manipolate" (e non lo sono lo stesso), ma quando milioni di persone fanno delle scelte politiche non lo fanno per manipolazione, lo fanno per convenienza, interesse personale, convinzione.

    La manipolazione è una scusa di chi rifiuta psicologicamente le sue responsabilità, personali e collettive. E' come il basij che quando cade nelle mani della gente dice "prendevo ordini". Balle. Ha fatto una scelta che gli conveniva, quando si è messo quell'uniforme. Così pure chi gli tira i sassi ha fatto una scelta di convenienza.

    Una potenza estera o un partito politico possono provare a manipolare un popolo, ma se il popolo non ha motivo di farsi manipolare la manipolazione fallisce. Quindi bisogna concentrarsi sui motivi per cui un popolo si fa manipolare, non su chi manipola.

    Però una cosa è vera: la rivolta in Iran ha radici profonde che hanno a che fare con la vittoria ideologica di una certa visione del capitalismo sulle altre a livello mondiale.

    In tutto il mondo le borghesie aspirano al modello culturale occidentale con qualche "aggiustamento" tradizionale locale. Mi è stato regalato un libro in inglese: "Heavy Metal Islam" di Mark Levine. Esemplifica molto bene in un preciso campo (la musica) quello che intendo dire.

    Sulla delusione:

    Il movimento rivoluzionario ai tempi dello Shah era in qualche modo "cupo" fin dall'inizio. E non poteva essere altrimenti: 32 milioni di abitanti, 2/3 contadini, analfabetismo almeno al 40% e quello femminile oltre il 50%, aspettativa di vita media di 50 anni.

    Oggi le condizioni del paese sono estremamente cambiate. L'analfabetismo sta quasi scomparendo, è uno dei paesi più istruiti del mondo islamico, l'aspettativa di vita media è aumentata di 20 anni. Persino l'istituzione del "marjayyat" sta scomparendo.

    Inoltre manca totalmente un personaggio carismatico come Khomeini, ma non per caso: manca perché alla gente non interessa più il carisma. Non ne verrà fuori il paradiso. Anzi ne verrà fuori un altro inferno, e questoi succede sempre, ma sarà un inferno migliore del precedente.

    Sul fatto che sono tutti uguali:

    Primo, non è vero. Se fossero uguali non si ammazzerebbero tra di loro, quindi hanno delle differenze che vanno capite. L'atteggiamento "sono tutti uguali" in inglese si chiama "know-nothing" e non è un complimento. Già il fatto che il loro marjà abbia dato fatwa di libertà di culto per le minoranze o contro la bomba atomica per me *è* una differenza che vale la strada.

    Il punto è che con questa gente ci devi vivere. Oppure devi fare come gli altri che vivono all'estero e se ne fregano, perché sanno che tanto non torneranno più e allora, sì, sono davvero "tutti uguali".

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