Quindi ora Gholamhossein Mohseni Ejei - procuratore capo della Repubblica Islamica - annuncia che Sakineh Ashtiani sarà impiccata per concorso in omicidio e non più lapidata per adulterio. Perché, dice, la pena per l'omicidio ha la priorità sulla pena per l'adulterio. Ciò sarebbe vero se la maggiore gravità dell'omicidio fosse un principio coerente col sistema giuridico iraniano, ma così non è.
1) Chi è Ejei:
Come detto è il capo della procura nazionale: l'istituzione che fa da supervisore alle singole procure locali con poteri di nomina, promozione e rimozione. Si presume cioé che il soggetto abbia qualifiche nel campo del diritto penale, oltre a capacità amministrative. Tuttavia fino a dicembre 2009 Ejei ricopriva la carica del capo del servizio segreto (ettelaat), per la quale sono richieste capacità investigative. Per capirci: è come ritrovarsi come capo della procura nazionale un ex capo del Sisde.
Nel dicembre 2009, dopo l'insurrezione dell'opposizione nella giornata di Ashura, la Repubblica Islamica ha militarizzato il servizio segreto riportandolo sotto diretto controllo dei Pasdaran (che diversamente dal servizio segreto non rispondono a un ministero, e quindi non rispondono al parlamento, e perciò non rispondono all'opinione pubblica). Ejei è stato "dimissionato" e si è ritrovato a capo della procura nazionale.
2) Perché parla:
Già. Come mai non è un giudice a comunicare al pubblico la rettifica di una sentenza penale ma è un procuratore?
In uno stato di diritto è un giudice a decidere qualunque revisione di processi e di sentenze, e quindi è un giudice a rendere pubblica la decisione, non l'accusa. Il fatto invece che la prossima variazione della sentenza sia comunicata al pubblico dal capo della procura nazionale deve di per sé far riflettere su quanto il sistema giuridico iraniano sia "rotten to the core", marcio fino al midollo.
3) Perché è in contraddizione:
Ejei ci racconta che la condanna per omicidio avrebbe la precedenza sulla condanna per adulterio. La cosa ci pare logica, ma non siamo stupidi, perché ci rendiamo conto che il procuratore contraddice la sua stessa giurisprudenza.
Se un sistema giuridico prevede come pena massima del reato di omicidio la semplice impiccagione, mentre prevede come pena massima per il reato di adulterio l'essere ammazzati a pietrate sulla testa (e quindi una morte con supplizio), ciò dimostra che in quella giurisprudenza il reato di adulterio viene considerato più grave del reato di omicidio. E allora su quali basi il procuratore ci vuol far credere che la pena per un reato meno grave ha la precedenza su quella per un reato più grave?
La ragione di questa contraddizione è che la giurisprudenza iraniana (e quindi Ejei) si trova in un vicolo cieco: la legge del paese considera più grave un reato che la banale logica umana invece ritiene essere meno grave. Se non ci credete provate a chiedervi se preferite essere assassinati o cornuti, e poi ne riparliamo.
4) Quale condanna per omicidio?
La donna è stata giudicata per l'accusa adulterio nella sezione 6 del tribunale di Tabriz e ivi condannata alla lapidazione, la sentenza diventa definitiva nel 2006. E' stata contemporaneamente giudicata per concorso in omicidio (non è l'esecutrice materiale) nella sezione 12 dello stesso tribunale. Viene emesso un verdetto nella primavera del 2007: per l'accusa di omicidio la sentenza comminata è di 10 anni di carcere, poiché il giudice ha tenuto conto del fatto che gli eredi della vittima non hanno chiesto la morte dell'assassina. Pertanto, in base all'articolo 612 del codice penale islamico dell'Iran, la pena non poteva essere la morte e infatti per quell'omicidio la donna viene condannata al carcere.
Ci spiega, Ejei, come è possibile che una sentenza a 10 anni di carcere diventi di colpo sentenza di impiccagione senza un riesame (chiesto da chi?), e come fa una sentenza di impiccagione essere considerata "più grave" di una sentenza di lapidazione? Ejei, la verità è che ci stai prendendo per il culo.
Ci stai prendendo per il culo perché sai benissimo che nessun essere umano, a prescindere dalla sua cultura, accetta l'idea che l'omicidio sia meno grave dell'adulterio. Quindi ti metti a mistificare facendo credere che sarà impiccata per omicidio.
Ma il casino è vostro, non di chi vi critica, anche se chi vi critica spesso lo fa solo per il petrolio. Il problema è vostro perché non avete il coraggio di cambiare un codice e una procedura penale che sono assurdi e inconcepibili anche in gran parte del mondo islamico.
Non ne avete il coraggio. Perché, come Macbeth, vi siete spinti tanto avanti ormai nel sangue che, se doveste fermarvi, il tornare indietro sarebbe penoso quanto l'avanzare.
E perdio farete la sua stessa fine.