lunedì 21 dicembre 2009

Argomenti da approfondire

1) Perché in Iran?

C'è un Islam che identifica lo stato con la volontà popolare ("Umma"). Qui l'Islam diventa democratico (attenzione: non necessariamente liberale nell'accezione occidentale del termine) e perciò rivoluzionario. Tutto ciò è simbolicamente rappresentato dalla lotta di Husayn figlio Ali contro il califfo mu'awita Yazid, concluso con la sconfitta e l'assassinio di Husayn il 10 muharram del del 61 dell'egira (10 ott. 680 A.D.). La commemorazione annuale dell'evento quest'anno cade il 27 dicembre.

C'è un Islam poi che identifica lo stato e la "Umma" con il califfato. Qui a mio parere poco cambia che si tratti di un vero monarca, o che si tratti di un presidente eletto 25 volte senza rivali. Nella sua accezione sunnita questa parte della tradizione islamica - che mortifica il popolo riducendolo ad un oggetto - è incarnato dal wahhabismo saudita.

Il confronto tra questi due islam si sta combattendo oggi in Iran. Il perché andrebbe a mio parere approfondito. E' indubbio che gli iraniani, oggi come in passato, in tutto il mondo musulmano siano il popolo più reattivo contro la tirannia, ma perché?

Sarebbe bello avere in questa indagine l'aiuto di amici e parenti di nazionalità araba. Lo considerino un invito al dialogo.


2) Reprimere non è controllare

Non lo dico io, ma un rapporto consegnato a Khamenei stesso. Il governo di Ahmadinejad è impopolare. Certo, finché le forze dell'ordine ubbidiscono, strade sono presidiate, e gli assembramenti dispersi ogni giorno, il paese sembra controllato.

Ma il rapporto in questione sottolineava come il popolo stia facendo il vuoto intorno al governo: le visite di Ahmadinejad in città con milioni di abitanti, come Mashhad o Tabriz, hanno attirato poche migliaia di persone. Notare che parliamo di manifestazioni che vengono organizzate dal governo stesso, con tanto di precettazione degli studenti delle medie e dei militari messi in borghese, e contadini pagati e portati coi pullman da fuori città. E nessuno che manganella.

Il colmo è stato raggiunto venerdì scorso in una manifestazione indetta dal governo a Teheran, sull'onda di un'emotività finta basata su una probabile bufala trasmessa dalla TV di stato: una foto di Khomeini strappata non si capisce da chi e quando. Non hanno partecipato più di diecimila persone. Persone per lo più "multi-tasking": farsi vedere nella manifestazione, poi correre a presidiare le piazze in uniforme, poi andare a cancellare gli slogan dai muri... una vitaccia.


3) Nessuno vuole essere Yazid...

...soprattutto durante il muharram in un paese sciita. Gli slogan di oggi a Qom identificavano chiaramente Khamenei nello scomodo ruolo del tiranno assassino di Husayn. Il bello è che non ci può fare niente: la repressione è esattamente ciò che farebbe Yazid, e lo sprofonderebbe sempre più in quel ruolo.

Alla prossima.

1 commento:

  1. Bella domanda! perche gli iraniani e non gli arabi? non so da dove comminciare percio scrivero qualche pensiero senza ordine e senza pretese.

    la prima cosa ha tratto all Iraniano che ha dovuto nella sua storia difendersi e ribellarsi contro continue influenze esteri e varie tirannie tra cui quella dgli arabi. In somma l'iraniano e geneticamente ribelle e non a caso a un certo punto e diventato schiita, perche il sciismo e ribellione.

    L'arabo invece e diverso la sua storia e fatta di invasioni e conquiste ai danni degli altri, lui e stato sempre il tiranno, percio non ama i ribelli. (ma quando diventa il conquistato o l'invaso si muove comunque vedi l'Irak che ha sopportato Saddam il tiranno locale ma non sopporta Bush il tiranno importato)

    Questa e ovviamente una caricatura. Gli arabi sono diversi tra di loro dal punto di vista del grado di arabità, ci sono quelli di Machrek molto arabi, quelli del maghreb meno arabi di sangue e di cultura.

    Quelli di Machrek credono all'Umma ( dove si identifica il califato con lo stato come hai guistamente detto), sono molto religiosi e per loro l'ubbedienza ai regnanti (أولي الأمر) e un prinicipio religioso. Quelli di Maghreb invece, sono molto meno ortodossi, hanno una lunga storia pre araba e credono allo stato-nazione, un puo come una parte sostanziale degli iraniani.
    Forse questo fa che i popoli del Maghreb si ribellino molto di piu degli arabi veri, anche di recente ci sono stati movimenti popolari in Marocco, Algeria e Tunisia ma non se ne parla nei media occidentali perche fa meno audience che l'Iran o la Cina.

    Detto questo, sarebbe piu interessante paragonoare l'Iran e i paesi di Maghreb che hanno in comune simili livelli di sviluppo ecnomico di educazione e sono abbastanza liberali dal punto di vista religioso e di costume (in paragone agli arabi del Machrek).

    perche l'Iran si ribella piu del Maghreb?

    Credo che sia perche i regimi attuali del Maghreb, seppure tirannici, hanno sempre saputo evitare un punto di non ritorne dove una rivolta massiccia o una rivoluzione diventa inevitabile.

    L'iran ha avuto successivamente una tirannia monarchica e una religiosa entrambi fuori dalla storia con aristocrazie richhe e potente e un popole marginato, nei due casi una revoluzione era inevitabile. I paesi del Maghreb honno avuto governi tirannici, ma piuttosto pragmatici che hanno assicurato un minimo di sviluppo economico al popolo e hanno creato una largha classe media con prospettive di "ascensore sociale" tramite l'educazione.

    Io non credo a rivoluzioni popolari per diritti dell'Uomo o per democrazia, la gente va per strada perche ha fame mentre altri connazionali mangiano il caviale o perche il governo viene a dirgli come vestirsi e comportarsi in famiglia e ha un diritto di controllo su quello che succede nelle loro camere da letto.

    Nei pasei del maghreb, i governi hanno sempre lasciato piu o meno tranquilli chi prenderva una birra e chi andava alla mosquea, in Iran no.

    E se succede dalle nostre parti che un governo impedice la birra o la pregghiera scoppiera anche qua il finimondo.

    Malek da Tunisi

    Ps: grazie per l'invito
    PPS: i miei sono commenti disordinati e molto generalizzanti da non ritenere come un analisi di una questione complicata.

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