venerdì 17 luglio 2009

Live blogging

Traduco in tempo quasi reale da un blog che riporta il sermone di Rafsanjani ascoltandolo su Radio Teheran (che non è in streaming). Nessuna rete nazionale lo sta trasmettendo dal vivo e per ora questo blog sembra essere l'unica fonte. Fuori la massa verde è immensa. I canti sono così forti da coprire gli altoparlanti dentro.

12:20 - Inizia a parlare Reza Taqavi, persona estremamente vicina al governo, capo della commissione politica organizzatrice della preghiera del venerdì.

12:58 - Taqavi: La preghiera del venerdì è un attestazione di fedeltà al leader (!)

13:00 - Taqavi: La preghiera del venerdì non deve essere usata per le liti politiche di parte.

13:02 - Taqavi: insulta la BBC e chiude

13:19 - Rafsanjani: il sermone avrà tre parti. La parte principale riguarderà la storia dell'Islam e il suo significato. Una seconda parte riguarda gli obiettivi che stanno alla base della Repubblica Islamica. La terza parte riguarda la situazione in cui ci troviamo e qualche consiglio su come superarla. Ovviamente questa terza parte sono mie opinioni personali.

13:25 - Parla della storia dell'Islam.

13:39 - Broadcasting su Pars TV, satellitare

13:41 - (commosso) il Profeta rispettava i diritti di tutti. Si racconta che alla fine della sua vita abbia chiesto a chiunque avesse subito torti da lui, si presentarsi in modo che potesse riparare al torto

13:43 - Parla di quanto sia importante l'unità tra i musulmani.

13:45 - (di nuovo commosso - un attore nato) Il profeta negli ultimi giorni della sua vita vedeva già insinuarsi le divisioni tra i suoi fedeli.

13:50 - Inizia la seconda parte del sermone.

13:50 - Discorso sulle ricorrenze della settimana: il martirio del settimo imam Mousa Kadhim.

13:53 - Parla della Cina e della repressione dei musulmani in Sinkiang. Si alza lo slogan "morte alla Cina". Prega la gente di non dare slogan.

13:54 - La Cina è una nazione ragionevole. Tenga conto dei suoi interessi nei rapporti con le nazioni musulmane e faccia sì che non siamo più testimoni di simili ingiustizie in Cina o altrove.

13:55 - Veniamo al nostro problema ora. Le elezioni erano iniziate bene, la gente ha partecipato con grandi speranze e ha battuto ogni record di affluenza.

13:55 - Avremmo voluto che le cose continuassero come erano iniziate ma ciò non è avvenuto e ora vi dirò perché. Tenete conto che parla uno che è stato compagno dell'Imam Khomeini fin dall'inizio, da circa 60 anni fa.

13:57 - L'Imam Khomeini ha sempre cercato la partecipazione e la soddisfazione del popolo, e ci è riuscito. Ha sempre detto che la base dello stato islamico è la legittimazione popolare, e che sarebbe molto grave se mancasse l'appoggio del popolo.

14:00 - Una volta ho sentito questo racconto dell'Imam sul Profeta. Il profeta disse ad Alì "tu sei il popolo, e se tutto il popolo viene da te per darti il califfato accetta, ma se non viene lascia stare".

14:04 - Tutto lo stato trae legittimazione dal voto popolare. Sia il Consiglio dei Guardiani, sia l'Assemblea degli Esperti, sia il Parlamento. Noi crediamo nella Repubblica Islamica: sia repubblica, sia islamica.

14:05 - Senza l'Islam saremmo persi. E senza la Repubblica lo stato non è nemmeno islamico. Così come Alì dovette aspettare 19 anni prima che il popolo gli concedesse il califfato.

14:06 - Non so perché la situazione delle elezioni è arrivata a questo punto. Forse c'è la responsabilità della radiotelevisione statale. Sento che alcuni danno degli slogan, non riesco a capire cosa stanno dicendo ma li prego di smettere.

14:07 - Ho una mia proposta per uscire dall'impasse attuale, una proposta sulla quale mi sono consultato con i membri dell'Assemblea degli Esperti [di cui R. è presidente ndt].

14:08 - Dobbiamo fare in modo che torni la fiducia. Prima di tutto, tutti devono sottostare alla legge.

14:08 - Poi dobbiamo creare spazi adatti a che tutti possano esprimersi in modo razionale. Parte di questo compito riguarda la radiotelevisione.

14:08 - Il Consiglio dei Guardiani non ha fatto un buon uso dei 5 giorni in più che il Leader gli aveva concesso per la verifica delle elezioni [si alza altissimo il grido "Allahu Akbar"].

14:09 - Non abbiamo alcuna necessità di tenere gente in carcere per ragioni legate a questo problema. Bisogna lasciarli tornare dalle loro famiglie [ancora "Allahu Akbar"].

14:09 - Bisogna esprimere condoglianze e solidarietà ai morti. Bisogna smettere di limitare la stampa che deve essere libera nel quadro della legge. Siamo tutti parte della stessa famiglia. Perché alcuni "marjà" devono essere offesi e costretti all'isolamento?

14:10 - Spero che questo sermone possa aiutare a superare questo problema, che possiamo tranquillamente chiamare crisi.

14:11- Il sermone è finito. Si sentono due slogan distinti: "versiamo il nostro sangue per il nostro leader [Khamenei]", ma si sente anche "Hashemi [Rafsanjani], Hashemi, Dio ti preservi".
Una traduzione più dettagliata, in inglese:

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