giovedì 25 giugno 2009

La radice del problema

Traduco il seguente articolo letto su un sito che pubblica le notizie dal parlamento iraniano. L'articolo è firmato da Jamshid Ansari (foto), presidente del gruppo parlamentare "Nella Linea dell'Imam".


In questi giorni lo stato sta attraversando una situazione delicata e difficile, e tutti i grandi del paese consigliano alle due parti di muoversi nell'ambito della legge e di rivolgersi alle istituzioni legittimamente preposte.

Questo è un consiglio giusto ed auspicabile. Tuttavia c'è un punto che non viene sottolineato con la dovuta attenzione: la radice della crisi che lo stato sta attraversando si trova nel comportamento al di fuori della legalità di alcune persone, le quali, se si fossero comportate nel rispetto delle leggi vigenti, non avrebbero causato le conseguenze critiche che vediamo.

Porre l'attenzione su alcuni tra questi comportamenti può aiutare a prendere le decisioni giuste per superare la crisi.

1) Alcuni deputati del parlamento, preoccupati, sottolinearono che la nomina del signor Sadegh Mahsuli - già capo dello staff elettorale del signor Ahmadinejad - a ministro degli interni, avrebbe dato l'impressione che si stava preparando il terreno per addomesticare le elezioni. Purtroppo le loro preoccupazioni non sono state prese in considerazione.

2) La maggioranza dei membri del governo, sottosegretari e responsabili regionali, utilizzando fondi pubblici, si sono prodigati a fare campagna elettorale per l'amministrazione in carica in modo plateale, disinteressandosi del fatto che sarebbe stata legalmente opportuna una neutralità dei loro uffici nella competizione elettorale. Ciò è stato sottolineato per tempo, ed è stato sottolineato soprattutto il rischio della trasformazione di questa pratica in una specie di voto di scambio. Ma ancora una volta la cosa non è stata presa nella dovuta considerazione.

3) Durante lo svolgimento delle elezioni, i responsabili del Ministero degli Interni e i prefetti, con diversi comportamenti al di là della legalità, hanno di fatto vanificato la possibilità dei delegati dei candidati a controllare le operazioni di voto e di conteggio. Ciò è stato per tempo denunciato dagli staff elettorali dei candidati sfidanti, ma nessuno ha seguito queste denunce con la dovuta attenzione.

4) Nel giorno delle elezioni, senza lacuna ragione plausibile, è stata bloccata la rete telefonica mobile e di fatto sono state interrotte le comunicazioni tra i candidati e i loro delegati fin dalle prime ore del mattino, ma nessuno si è interessato a risolvere il problema, che fosse tecnico o altro.

5) Di fronte alle stranezze perpetrate dal ministero degli interni il giorno delle elezioni, dalla scomparsa di schede elettorali alle prime ore del mattino in molti seggi, all'illegale interruzione delle operazioni di voto mentre le persone erano ancora in coda, passando per le irregolarità nelle operazioni di conteggio e comunicazione dei risultati... di fronte a tutto questo non v'è stata alcuna reazione da parte degli osservatori legalmente preposti.

6) Più importante di tutto: ben sette membri del Consiglio dei Guardiani si sono dichiarati elettori di Ahmadinejad, e alcuni addirittura fecero campagna elettorale per lui, violando il principio di assoluta neutralità che deve ispirare questa istituzione. Ma nessuno ha consigliato loro un comportamento giuridicamente più opportuno.

Eppure oggi, dopo che i risultati dichiarati hanno incontrato un'incredulità di massa anche tra i più ottimisti, si consiglia - certo giustamente - di esprimere la sfiducia restando nell'ambito della legge.

Tuttavia è necessario aver presente che, prima di tutto, la radice del problema sta nelle numerose irregolarità che hanno caratterizzato queste elezioni. E, secondo, il problema è stato provocato dalle stesse persone che oggi occupano posizioni legali che consentono loro di decidere l'ammissiblità dei ricorsi. E perciò, purtroppo, non godono per nulla della fiducia della gente.

L'impressione è che tra lo zittire le persone e il convincerle ci sia una certa differenza. I responsabili, per convincere la gente, dovrebbero indagare a fondo sulle irregolarità e punire coloro che se ne sono resi responsabili ai sensi della legge vigente. Questo è il costo che lo stato deve pagare per riottenere la fiducia.

4 commenti:

  1. Chiaro e limpido. Grazie per la traduzione, purtroppo a cose di questa importanza non si fa echo nei media.

    Malek

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  2. Grazie di esistere. Notizie preziose. Ti ho letto su Comedonchiscotte, sito pien di nazimaoisti in cui è inutile colloquiare. Mi piace la tua ironia con cui hai risposto a qualche maleducato vociante. La mia e-mail è cesareprudente@hotmail.com

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  3. per i milanesi: sabato manifestazione indetta dagli studenti iraniani in piazza duomo dalle 20 alle 23.
    @cesare: vedi che alla fine ci ritrova nei posti giusti! ciao.

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