venerdì 15 gennaio 2010

Varie

Rigor Mortis:

Tutti i regimi morenti passano una fase in cui si convincono di non aver ucciso, imprigionato, torturato abbastanza. Vale il vecchio detto che si fa riferire al Mahatma: prima ti deridono, poi ti combattono, e alla fine vinci.

L'Iran passò questa fase anche nel 1978, quando il generale Azhari venne nominato primo ministro e fece un gabinetto di soli militari. Anche questo regime da dopo Ashura sta attraversando la fase del "turgore militaresco". Non esagero se dico che avranno arrestato 5-6000 persone. In pratica, con l'eccezione di Khatami, Karoubi e Mousavi (comunque segregati e pedinati a vista), chiunque abbia militato tra i riformisti.

Con ogni probabilità assisteremo a delle esecuzioni capitali, che fanno male perché saranno uccisi degli innocenti, e ancora più male perché ricordano le fucilazioni fasciste dell'aprile del '45: inutili, perché questo non è un movimento che si ferma uccidendone i capi.

La pena di morte non è come essere uccisi per strada. Hai il tempo di accorgertene. Prego Dio perché non succeda. Ma se, come credo, succederà, prego di aiutarli ad affrontare quel momento con dignità.


Don Abbondio:

Non tutti si ricorderanno, ma il candidato riformista all'inizio era Khatami. Si è ritirato e fatto candidare Mousavi, avendo probabilmente avuto una "soffiata" su ciò che stava per succedere. Come dice Don Abbondio, se uno non ha coraggio non è che se lo può dare...

Mousavi ha fatto una grande cosa: durante la sua campagna ha insegnato al movimento il principio di "ogni cittadino un leader, ogni militante un reporter". Nota mentale: ringraziare Dio due volte al giorno per la rinuncia di Khatami a favore di Mousavi!


Fantastiliardi:

La dimensione del buco nel sistema bancario iraniano: 40 miliardi di dollari. Quello di Dubai, 60 miliardi, per dare l'idea. Il sistema bancario in Iran è pubblico (vd. articolo), ed è stato costretto dal governo a prestare soldi senza garanzie agli amici degli amici. Somme che gli amici degli amici non restituiranno mai: vi ricorderete del camion iraniano con a bordo oro e contanti per 18.5 miliardi di dollari sequestrato in Turchia...

E così le banche sono in forte sofferenza e fioccano scioperi per stipendi non pagati. Il terrore del regime è lo sciopero dei petroliferi, e fa di tutto per pagare almeno loro, ma ogni giorno che passa si apre un buco da qualche altra parte.

Durante l'amministrazione Khatami, col petrolio a 9 dollari l'ex presidente faceva andare avanti il paese con l'equivalente di quanto "sparisce" dalle casse dello stato ogni anno sotto questa amministrazione. Sparisce nel vero senso della parola: la Corte dei Conti iraniana chiede conto delle poste mancanti, e il governo dice che non ne sa nulla, o suggerisce alla corte di rifare i conti.


"All'Italiana":

Dopo l'attentato in cui fu ucciso il nipote di Mousavi, c'è stato un altro attentato martedì in cui ha perso la vita un noto professore di fisica dell'università di Teheran. Il regime ha cercato di accusare dell'omicidio il "complotto sionista", raccontando che il professore era nel nucleare e a rischio per questo suo ruolo delicato in un settore di ricerca strategico.

Questa circostanza, però, è negata dalla moglie e dai figli del defunto. Papà non ha mai lavorato nel nucleare.

Poi è arrivata una rivendicazione di un non meglio noto "fronte monarchico". Curiosamente il loro sito - sul quale è apparsa la rivendicazione - per alcuni giorni era l'unico non filtrato dai servizi di sicurezza del paese! Sembra la famosa "falange armata" che rivendicava tutte le bombe dei servizi segreti italiani negli anni di piombo...

Ai funerali c'erano moltissimi "verdi", ma la bara e le esequie sono state sequestrate dai figuranti del regime, che hanno praticamente sottratto la cerimonia ai famigliari. L'Agenzia di stato ha anche pubblicato una lettera in cui i famigliari accusavano potenze estere di essere i mandanti dell'omicidio e anche della crisi politica del paese. I famigliari hanno smentito la paternità della lettera.


La piovra si mangia i tentacoli:

Il parlamento iraniano, lo stesso parlamento la cui maggioranza assoluta, faccio presente, è comandato a bacchetta da Khamenei, ha riconosciuto l'ex procuratore di Tereran Mortazavi responsabile degli stupri del carcere di Kahrizak.

Mortazavi è un grandissimo figlio di puttana, psicopatico e assassino. Ma il fronte golpista è pieno di gente come lui. La sua sorte, il fatto che è stato scaricato perché il "capo" potesse salvare la faccia, dà un durissimo colpo alla coesione del regime: nessuno è al sicuro, nessuno si sente sicuro.

Alla prossima.

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