lunedì 25 gennaio 2010

Sulla questione persiano-araba - afterword

Che vi sia un diffuso complesso di superiorità dei persiani nei confronti degli arabi è pacifico: gli iraniani non contestano a Chavez le stesse cose che contestano a Nasrallah, né usano lo stesso linguaggio.

Va anche detto che 1 milione di giovani iraniani non sono morti combattendo contro il Venezuela, sono morti combattendo contro l'aggressione di un paese arabo, l'Iraq. E questo non ha certo aiutato a migliorare l'immagine araba nel paese

Quali basi reali poi abbia questo complesso superiorità è tutt'altra faccenda, ma una cosa è certa: la borghesia iraniana (e quindi la società iraniana) ha sviluppato una maggiore coscienza di classe rispetto alla borghesia araba (che poi va distinta da paese a paese, questo è altrettanto certo). E' grazie a questa maggiore autocoscienza che "l'iraniano non è Umma, è popolo". E' per questo che il nazionalismo iraniano assume forme più occidentali - cioè più moderne - se confrontato con il nazionalismo arabo.

Quella iraniana è una borghesia connotata da forti idee liberali per le quali, in ultima analisi, l'iraniano può anche permettersi di fregarsene di ciò che accade a Gaza o a Tulkarem, se quei principi sono negati in patria. Mentre il nazionalismo arabo, quello anticoloniale dei Nasser per capirci, è fortemente in crisi trovandosi tra il martello di Israele e l'incudine di Al-Qaeda.

Ma il maggiore grado di evoluzione borghese non è un merito dei persiani, è storia. E' come ritenere meritevole il fatto che uno zio ricco è schiattato e ti ha lasciato un'eredità.

3 commenti:

  1. Grazie, e di cuore, per questo blog e per le pepite di informazioni "dal di dentro" (ma anche sufficientemente "dal di fuori" perché anche noi piccoli italioti provinciali possiamo capirli). Queste sono informazioni che danno la necessaria tridimensionalità alla verità dei fatti iraniani, aggiungendo molteplici e necessarie sfumature di grigio a verismi troppo spesso strumentalizzati da una parte politica o l'altra e ritratti in solo bianco e nero. Una certa sinistra, che si erge a campione dei diritti umani, piena del suo senso di pia umanità, è spesso così lontana dal voler cogliere l'essenza della situazione iraniana in tutta la sua complessità, da lasciarmi sconcertata e scoraggiata. Gli iraniani dal di fuori, e giudicati superficialmente da certe persone, non hanno i connotati giusti, il percepito, pittoresco "proletarismo" degli eroi coi piedi scalzi d'oltreoceano, vedi in America Latina, o quelli di Gaza. Io che ho versato centinaia e centinaia di euro in bonifici, fatti col cuore in mano anche in momenti di mia difficoltà economica, per dare il mio minuscolo contributo alla ricostruzione di Gaza, oggi rimango amaramente delusa dalla superficialità di certe persone, quelle che dicono "Palestina nel cuore", ma anche Ahmadinejad va sostenuto senza se né ma. Dunque, caro Abolrish, doppiamente grazie per questo prezioso blog, che leggerò sempre più assiduamente. Buona giornata dalle sponde del lago di Bracciano, nella provincia di Roma.

    Daniela F.

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  2. Grazie a te per le gentili parole!

    Ti vorrei tranquillizzare. Non è la superficialità di alcuni che renderà mal spesi i tuoi aiuti inviati a Gaza. Ma, al limite, il modo in cui saranno spesi da chi dovrà spenderli. L'augurio è che siano spesi con coscienza, saggezza, e per il beneficio di tutti.

    Il problema di quella "certa sinistra" di cui parli è uno solo: non è più marxista, e non è nemmeno più libertaria. D'altra parte, ragionando da marxista, ciò può essere dovuto proprio al benessere opulento oggettivamente goduto a spese di "altri" che non si conoscereanno mai personalmente.

    Restano i santini e i rituali, ma vuoti da ogni contenuto. L'unico imperativo individuale resta quello di informarsi, capire, analizzare.

    Giudicare è compito delle religioni, e io SONO religioso, e molto, come quasi tutti gli iraniani. Ma non in questo contesto.

    Ciao.

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  3. Se io mi sono mai considerata di sinistra (dovendomi collocare politicamente), è proprio per via di quella parolina magica da te (spero non ti spiace se ti dò del tu, Abolrish) menzionata: libertaria. Esattamente. La differenza più sostanziale fra sinistra e conservatorismo spinto dovrebbe essere proprio nei diversi gradi di libertarismo, una differenza di natura forse più cultural-sociale che economica (anche se le due cose poi sono spesso piuttosto legate).

    Da quel poco che so di Iran ed iraniani mi ha sempre, e dico sempre affascinata la raffinatezza e la cultura e tra l'altro, anche il cosmopolitanismo degli iraniani. Mi apparite come un popolo di alto livello culturale, che ha moltissimo da contribuire ad un mondo sempre più gretto e ripiegato su se stesso. Ho come l'impressione che gli iraniani conoscano meglio il retaggio culturale occidentale degli occidentali stessi, e certamente sapete più di ciò che gli occidentali sanno dell'Iran. Le mie sono intuizioni, impressioni. Non aggiungo altro perché rischio di rivelare la mia ignoranza, che è tanta.

    Ancora auguri e buon lavoro.

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