sabato 5 settembre 2009

Le colonne della società - la religione

Facciamo un riassunto. Nei post precedenti ho cercato di chiarire quale sia la base sociale del regime e della resistenza al regime, in Iran. Per farlo, sono partito da dove mi fa partire la mia formazione europea. Sono partito dall'economia.


La conclusione di quella breve analisi è stata questa: la trasformazione della Repubblica Islamica in Regime Islamico si basa sul tentativo da parte dei Pasdaran di controllare l'economia del paese, espropriando e privatizzando a proprio favore i beni collettivi dello stato. Oppure, che è un altro modo di dire la stessa cosa, restringendo il concetto di "stato" a una parte minoritaria del paese e di fatto facendolo coincidere con se stessi.

Abbiamo anche visto come l'origine di questo male risieda nella profonda militarizzazione delle masse dopo la rivoluzione, in seguito alla lunga guerra con l'Irak. Ciò ha consentito ai reparti paramilitari della rivoluzione - i Pasdaran appunto - di prendere il sopravvento sull'ideologia.

Ma è ancora una teocrazia, l'Iran?

La domanda a questo punto è necessaria. Cos'è che rende l'Iran una teocrazia? Non certo la Shar'ia. La Shar'ia in dosi diverse è presente un tutti i paesi a maggioranza musulmana e, detto per inciso, l'Iran non è nemmeno tra i peggio messi. Non è questo il discrimine. Ciò che fa dell'Iran una teocrazia è che, secondo la costituzione, i membri di tre importantissime istituzioni del paese sono scelti tra il clero sciita: il Consiglio dei Guardiani, l'Assemblea degli Esperti, e la Guida della Rivoluzione.

Secondo questa distribuzione dei poteri - che si rifà direttamente al concetto khomieinista del "Velayate Faqih" (governo del teologo) - si stabiliva che la gnosi religiosa dovesse svolgere la funzione di guida ideologica del paese, esprimendosi attraverso un meccanismo di reciproco controllo e consultazione tra i tre organi citati. In parole povere: non era lo stato a governare sull'ideologia religiosa, ma il contrario. Questo si intende per teocrazia e per khomeinismo.

Oggi nei fatti questo costrutto giuridico è venuto meno. Se uno dei tre organi religiosi, nello svolgere le sue funzioni costituzionali e seguendo liberamente la propria coscienza, danneggiasse gli interessi dell'Arma, i suoi membri verrebbero arrestati e dopo alcuni mesi di torture sbucherebbero in TV a confessare di aver venduto le proprie mamme a un nano. L'istituzione verrebbe occupata da uomini vicini all'Arma, e le sue decisioni verrebbero riviste in senso ad essa favorevole.

E' l'Arma ormai a governare sulla religione. Ciò - per quanto possa sembrare assurdo - rende il paese molto più simile all'Iran dello Shah che a quello di Khomeini. Riprenderemo il discorso nel prossimo post, con qualche notizia fresca a supporto della tesi.

4 commenti:

  1. Hai visto il video di questo si fa per dire discorso di Mashaei: http://azarmehr.blogspot.com/2009/09/what-on-earth-is-he-on-about.html ?
    Cosa intende dire quando afferma che "l'era dell'islamismo è finita" e che significa tutto quello sproloquio sul Mahdi che non farà miracoli ma si avvarrà della scienza (e magari avrà una laurea in ingengneria)? E' solo drogato perso, dopo una notte di fuoco con il fidanzato, o c'è dell'altro? Certo, a vederlo sembrerebbe strafatto, ma si tratta di una cerimonia ufficiale e il "discorso" è stato pubblicato dai media del regime. Alcuni dicono che si preparano ad annunciare che Ahmadinejad è l'Imam Zaman - e quindi ad esautorare la Guida Suprema. Fra l'altro durante l'ultima visita di Chavez in iran, il ciccione venezuelano e Ahmadinejad hanno proclamato insieme che il Mahdi e Gesù stanno per manifestarsi... (e a questo punto non vorrei che Chavez sia il Cristo della parousia ;-) ).
    Naturalmente gli anti-imperialisti rossobruni applaudono estasiati.

    Ciao e grazie,
    Paola

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  2. Non l'avevo visto (sto battendo la fiacca recentemente) ma è interessante. Si impone una replica articolata.

    In effetti Masha'ì ha il tono da oppiato ma non lo è. Sembra che stia dicendo stupidaggini, ma non lo sta facendo.

    Che sta dicendo? Sta esprimendo, in un tono divulgativo e molto "folk", un concetto estremamente ambizioso: una specie di "Marshall McLuhan meets twelver Shi'a". Ovviamente un conto è avere delle buone letture, altro conto è capirle.

    Quando parla della possibilità per l'uomo di viaggiare in qualunque posto in tempo reale, sta solo ripetendo (male, ma bisogna adattarsi alla platea) un concetto già espresso dal mediologo americano 50 anni fa: i "media elettrici" sono estensioni del sistema nervoso centrale dell'uomo. Questo compatta il mondo. Ad esempio la TV fa sì che la marcia di Martin L.King ad Atlanta avvenga nel tuo salotto. Cioè non puoi più sottrarti al confronto con il "fuori", perché non c'è più un "fuori" (qui vedi anche Antonio Negri e soci).

    C'è ovviamente un potenziale rivoluzionario in questo, e il nostro amico lo sta cogliendo con inaspettata sagacia. Ma veniamo alla questione "scienza".

    Intanto la parola "Elm" (علم) non è propriamente scienza. Piuttosto è un concetto che comprende in sé tecnica, saggezza e virtù. Diciamo che la greca "Σοφια" rende bene l'idea. Una tradizione sciita abbastanza nota e popolare dice che fino al ritorno del Mahdì l'uomo potrà arrivare a possedere "due sole unità di scienza, mentre il Mahdì gliene rivelerà 27". E' una specie di parabola per spiegare quanto sarà virtuoso il e sapiente mondo dopo l'apparizione dell'imam-e zaman.

    Il problema di fondo è che Masha'ì a sua volta sembra confondere "elm" con "scienza".

    Secondo l'interpretazione religiosa a mio parere più corretta, l'apparizione del Mahdì non aumenterà le capacità materiali dell'uomo, piuttosto lo renderà più sapiente.

    La "scienza" di cui è rivelatore il Mahdì è la stessa di cui era portatore Muhammad. La "scienza" con la quale il Profeta sconfisse la miscredenza, l'ignoranza, la "jahilyya", non era la tecnologia ma la conoscenza di Dio. E' lineare, eppure non ci arrivano...

    Ma su questo Masha'ì è incolpevole. Quasi tutta la teologia sciita considera la venuta del Mahdì come un fatto con conseguenze materiali e fisiche: eserciti armati di scimitarre che marciano contro i miscredenti (armati di B52!) e roba del genere. Masha'ì è evidentemente un pirla, ma per lo meno sembra un po' più originale di chi ha reso pirla tutta una nazione con l'interpretazione letteraria di profezie e parabole. E qui mi sto riferendo alle responsabilità storiche del clero sciita.

    Non so nulla della voce che vorrebbe Ahmadinejad sul punto di dichiararsi Mahdì. Sinceramente lo ritengo poco probabile ma quell'uomo ci ha abituati a tante sorprese... Se così fosse, al conflitto in atto si sovrapporrebbe un sanguinoso conflitto di religione: tra un'ortodossia sccita e un'eresia "mahdista". Non è esattamente quello di cui abbiamo bisogno!!

    Ciao.

    PS: chiudo la replica con una nota: i bahà'ì dicono che il Mahdì è apparso nel 1844 nella persona del Bab, e che le profezie che lo riguardano sono di natura esclusivamente spirituale. La missione rivoluzionaria del bahaismo è l'unità del genere umano.

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  3. Ciao, mille grazie per la dettagliatissima risposta. Ma mi rimane un interrogativo: che intende dire Mashai con "l'era dell'islamismo è finita"?
    Anche a me pare improbabile che Ahmadinejad stia per proclamarsi Mahdi, ma chissà... magari stanno preparando il terreno. Mi inquieta di più però l'ipotesi che Chavez possa proclamarsi Cristo ;-)

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  4. Secondo me chi lo ascolta tra il pubblico l'ha preso per pazzo, anche se non ho ben capito dove fosse. C'è davvero da chiedersi un tipo eccentrico così cosa ci faccia là in mezzo. Avrai saputo che contro di lui è intervenuto lo stesso Khamenei...

    La cosa buffa è che dal mio punto di vista non sbaglia quando dice che la venuta del Mahdì non significa necessariamente la conversione all'Islam dell'umanità. Ma la sua base politica non sono io!

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