domenica 20 giugno 2010

Lite continua

Ad integrazione del post precedente e a titolo di esempio.

La notizia del giorno è la lite di Ahmadinejad con la parte ultra religiosa del suo schieramento, in particolare con l'ayatollah Jannati.

In un discorso pubblico, Ahmadinejad ha detto che non è compito del governo intervenire per far rispettare alle donne l'obbligo del velo islamico, suscitando il fastidio dell'ayatollah il quale ha sottolineato che il compito del governo è far rispettare la legge e quella sull'abbigliamento femminile è una legge.

Come si deve leggere questa notizia? Se si è capito il post precedente tutto diventa chiaro. L'obiettivo di Ahmadinejad è quello di far transitare l'Iran da repubblica islamica a dittatura presidenziale di tipo baathista, mentre l'obiettivo degli hardliner religiosi è quello di approdare ad una specie di califfato sciita con un leader religioso a comando.

L'obiettivo di Ahmadinejad prescinde quindi dalle bizzarre regole di abbigliamento tanto care ai religiosi radicali. Anzi, è probabile che le consideri un inutile intralcio. Il nostro amico perciò sta tentando di accattivarsi le simpatie dei cittadini vicini al movimento verde, presso i quali la questione della parità dei diritti uomo-donna è molto popolare.

In altri termini vuole avere dalla sua "l'arbitro" - il blocco sociale del movimento verde - nel caso in cui con i radicali religiosi si arrivasse allo show-down. Ma questo lo mette in opposizione frontale con un suo alleato e contemporaneamente rende più forte il movimento. Esattamente ciò che si diceva nel post precedente.

Purtroppo per Ahmadinejad il movimento verde non è semplicemente una specie di "opinione pubblica" manovrabile col ricorso al populismo: è un soggetto politico con un'agenda propria.

Nessun commento:

Posta un commento