Ritorno dalle ferie. Notizie sparse.
Abu Ghraib, ma con più passione
In questi 20 giorni hanno assunto proporzioni notevoli le notizie degli abusi durante la repressione dei mesi di giugno e luglio. Dei morti si è già si è detto in modo parziale, parliamo perciò degli stupri. In particolare del campo di prigionia di Kahrizak, divenuto per una ventina di giorni una specie di riproduzione tridimensionale di "Salò o le 120 giornate di Sodoma".
Gli stupri hanno riguardato sistematicamente i ragazzini sotto i vent'anni. O meglio, navigando nel "blogistan" si ha l'impressione che ci si stia focalizzando di più sugli abusi subiti dai ragazzi.
La ragione è intuibile. Uno stupro omosessuale fa più orrore agli uomini, perché impone al maschio un ruolo che è abituato a considerare innaturale quando riferito a se stesso: quello di diventare un oggetto sessuale nelle mani di un energumeno. Dato che fa più orrore all'uomo, fa anche più notizia.
Il livello di dettaglio delle denunce è elevato. Sono concordi ad esempio su un "capo" non meglio noto del campo di prigionia che andava avanti e indietro raccomandando ai suoi uomini: "mettete incinta questi frocetti, dategli una lezione così imparano a chiedere conto del loro voto".
Anche le prove mediche sono considerevoli: svariati casi di strappo al muscolo anale e al colon retto che hanno costretto ad interventi chirurgici fuori dal campo di prigionia, il che ha lasciato in giro testimonianze e cartelle cliniche. Le ferite hanno spesso provocato infezioni e morte per setticemia, per non parlare di una gravissima condizione psicologica di depressione acuta dopo la liberazione.
Vi sono testimonianze dirette di persone che dopo gli stupri venivano gettati in una cella, occupata da altri stuprati, alcuni dei quali morti da ore per la febbre elevata, il cui pavimento era coperto di sangue e feci. Insomma la smetto qui coi dettagli ma credo di aver reso l'idea.
La puzza della situazione si è levata talmente tanto che Khamenei stesso è stato costretto a chiudere Kahrizak definendolo - ehm... - "prigione non standard". Come se si fosse rotto il condizionatore d'aria, ha ironizzato l'ex presidente Khatami!
Mehdi Karoubi, mullah riformista candidato alle elezioni di giugno, ha raccolto prove, denunce e testimonianze. Ha successivamente inviato una lettera ufficiale al presidente dell'Assemblea degli Esperti - Rafsanjani - chiedendo un intervento urgente e la formazione di una commissione imparziale di inchiesta.
Una commissione d'indagine autonoma si è costituita nel parlamento a maggioranza pro-Ahmadinejad. Una commissione curiosa, dato che il portavoce ufficiale ha cominciato a smentire le accuse prima ancora di iniziare a indagare! Tuttavia sono state preziose - per l'informazione - le testimonianze dei membri riformisti della commissione, che hanno intervistato gli ex detenuti di Kahrizak trasferiti a Evin dopo la chiusura del campo. Alcuni deputati si sono sentiti male durante le interviste e hanno dovuto uscire.
Avete sentito!? Ha detto che siamo froci!!
La reazione del fronte conservatore è stata sostanzialmente così. Scomposta e violenta.
Chi - come l'Imam del Venerdì di Kerman - ha chiesto 80 colpi di frusta per Karoubi nel caso il religioso non potesse dimostrare che sia stato il pene delle guardie a penetrare lo sfintere dei ragazzini detenuti. E chi ha cercato di organizzare una spedizione punitiva contro il giornale del suo partito.
Ma i tempi e i rapporti di forza tra le masse sono un po' cambiati. La spedizione punitiva è finita in una bolla di sapone quando Karoubi ha chiesto alle autorità di difendere il suo giornale, e contemporaneamente ha chiesto ai suoi sostenitori di aiutarlo con la loro presenza nel caso in cui le autorità avessero dato forfait. Così il governo ha dovuto mandare la polizia anti sommossa a presidio, per evitare che un'altra imbarazzante presenza di una milionata di manfestanti sommergesse i "punitori", non più di qualche centinaio. Tutto questo sabato scorso.
Sul fronte politico, Karoubi si è detto pronto a fornire le prove e discutere pubblicamente e dettagliatamente tutto il materiale raccolto sugli abusi ai danni degli arrestati: lo farà - ha detto - di fronte ai capi e rappresentanti dei tre poteri e con la presenza delle telecamere.
Due a zero per Karoubi.
E' caduto l'ultimo tabù: "impeach Khamenei"
Un gruppo di deputati ha rotto l'ultimo tabù e chiesto l'impeachment della Guida della Rivoluzione - Alì Khamenei - sulla base degli articoli 109 e 110 della costituzione della Repubblica Islamica (requisito di imparzialità e coraggio del Leader). L'organismo deputato al controllo dell'operato del Leader è l'Assemblea degli Esperti, presieduta da Rafsanjani.
In una notizia a margine, un membro anziano dell'Assemblea degli Esperti ha chiesto ufficialmente la convocazione urgente dell'organo stesso per "monitorare la situazione politica venutasi a creare".
Per ora vi lascio. Il prossimo post salvo imprevisti riguarderà i rapporti tra il maschilismo e l'omosessualità in Iran.
Abu Ghraib, ma con più passione
In questi 20 giorni hanno assunto proporzioni notevoli le notizie degli abusi durante la repressione dei mesi di giugno e luglio. Dei morti si è già si è detto in modo parziale, parliamo perciò degli stupri. In particolare del campo di prigionia di Kahrizak, divenuto per una ventina di giorni una specie di riproduzione tridimensionale di "Salò o le 120 giornate di Sodoma".
Gli stupri hanno riguardato sistematicamente i ragazzini sotto i vent'anni. O meglio, navigando nel "blogistan" si ha l'impressione che ci si stia focalizzando di più sugli abusi subiti dai ragazzi.
La ragione è intuibile. Uno stupro omosessuale fa più orrore agli uomini, perché impone al maschio un ruolo che è abituato a considerare innaturale quando riferito a se stesso: quello di diventare un oggetto sessuale nelle mani di un energumeno. Dato che fa più orrore all'uomo, fa anche più notizia.
Il livello di dettaglio delle denunce è elevato. Sono concordi ad esempio su un "capo" non meglio noto del campo di prigionia che andava avanti e indietro raccomandando ai suoi uomini: "mettete incinta questi frocetti, dategli una lezione così imparano a chiedere conto del loro voto".
Anche le prove mediche sono considerevoli: svariati casi di strappo al muscolo anale e al colon retto che hanno costretto ad interventi chirurgici fuori dal campo di prigionia, il che ha lasciato in giro testimonianze e cartelle cliniche. Le ferite hanno spesso provocato infezioni e morte per setticemia, per non parlare di una gravissima condizione psicologica di depressione acuta dopo la liberazione.
Vi sono testimonianze dirette di persone che dopo gli stupri venivano gettati in una cella, occupata da altri stuprati, alcuni dei quali morti da ore per la febbre elevata, il cui pavimento era coperto di sangue e feci. Insomma la smetto qui coi dettagli ma credo di aver reso l'idea.
La puzza della situazione si è levata talmente tanto che Khamenei stesso è stato costretto a chiudere Kahrizak definendolo - ehm... - "prigione non standard". Come se si fosse rotto il condizionatore d'aria, ha ironizzato l'ex presidente Khatami!
Mehdi Karoubi, mullah riformista candidato alle elezioni di giugno, ha raccolto prove, denunce e testimonianze. Ha successivamente inviato una lettera ufficiale al presidente dell'Assemblea degli Esperti - Rafsanjani - chiedendo un intervento urgente e la formazione di una commissione imparziale di inchiesta.
Una commissione d'indagine autonoma si è costituita nel parlamento a maggioranza pro-Ahmadinejad. Una commissione curiosa, dato che il portavoce ufficiale ha cominciato a smentire le accuse prima ancora di iniziare a indagare! Tuttavia sono state preziose - per l'informazione - le testimonianze dei membri riformisti della commissione, che hanno intervistato gli ex detenuti di Kahrizak trasferiti a Evin dopo la chiusura del campo. Alcuni deputati si sono sentiti male durante le interviste e hanno dovuto uscire.
Avete sentito!? Ha detto che siamo froci!!
La reazione del fronte conservatore è stata sostanzialmente così. Scomposta e violenta.
Chi - come l'Imam del Venerdì di Kerman - ha chiesto 80 colpi di frusta per Karoubi nel caso il religioso non potesse dimostrare che sia stato il pene delle guardie a penetrare lo sfintere dei ragazzini detenuti. E chi ha cercato di organizzare una spedizione punitiva contro il giornale del suo partito.
Ma i tempi e i rapporti di forza tra le masse sono un po' cambiati. La spedizione punitiva è finita in una bolla di sapone quando Karoubi ha chiesto alle autorità di difendere il suo giornale, e contemporaneamente ha chiesto ai suoi sostenitori di aiutarlo con la loro presenza nel caso in cui le autorità avessero dato forfait. Così il governo ha dovuto mandare la polizia anti sommossa a presidio, per evitare che un'altra imbarazzante presenza di una milionata di manfestanti sommergesse i "punitori", non più di qualche centinaio. Tutto questo sabato scorso.
Sul fronte politico, Karoubi si è detto pronto a fornire le prove e discutere pubblicamente e dettagliatamente tutto il materiale raccolto sugli abusi ai danni degli arrestati: lo farà - ha detto - di fronte ai capi e rappresentanti dei tre poteri e con la presenza delle telecamere.
Due a zero per Karoubi.
E' caduto l'ultimo tabù: "impeach Khamenei"
Un gruppo di deputati ha rotto l'ultimo tabù e chiesto l'impeachment della Guida della Rivoluzione - Alì Khamenei - sulla base degli articoli 109 e 110 della costituzione della Repubblica Islamica (requisito di imparzialità e coraggio del Leader). L'organismo deputato al controllo dell'operato del Leader è l'Assemblea degli Esperti, presieduta da Rafsanjani.
In una notizia a margine, un membro anziano dell'Assemblea degli Esperti ha chiesto ufficialmente la convocazione urgente dell'organo stesso per "monitorare la situazione politica venutasi a creare".
Per ora vi lascio. Il prossimo post salvo imprevisti riguarderà i rapporti tra il maschilismo e l'omosessualità in Iran.
grazie , mi mancavano le tue notizie
RispondiEliminaIl fatto che sei tornato esaurisce le buone notizie. Anzi no. Te ne do io una: sul sito Comedonchisciotte è stato finalmente bannato il triste "Nessuno", quello che cominciava gli interventi apostrofando "Latrina" gli interlocutori ma soprattutto un fan sfegatato dell'attuale pres.iraniano. Le notizie dal carcere di Evin non le commento, sono così tristi, faccio di più: le ricordo. Saluti Cesare
RispondiElimina