tag:blogger.com,1999:blog-1626425896013152375.post1983559929329882521..comments2013-06-16T10:14:58.823+02:00Comments on Abolrish - ابوالرﯾش: Ghobadi contro KiarostamiUnknownnoreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-1626425896013152375.post-7431461125908396562009-11-15T16:04:35.666+01:002009-11-15T16:04:35.666+01:00A mio parere qui si tratta di due diversi modi di ...A mio parere qui si tratta di due diversi modi di interpretare il contenutismo. Panahi e, ultimamente, Ghobadi fanno film che non hanno alcuna possibilità di essere visti in Iran, se non attraverso il mercato clandestino. Il loro principale target è la comunità internazionale. Il cinema di Kiarostami si colloca invece al limite del censurabile, nella speranza di ottenere un visto censura e al contempo di stimolare indirettamente il pubbloco alla riflessione. E' un approccio che conta innumerevoli precedenti nella storia dell'arte, non solo cinematografica. Io attribuisco la medesima legittimità a entrambi in modi; soprattutto in questi casi, data la levatura delle opere realizzate: stiamo parlando, secondo me, di tre dei maggiori registi al mondo.Claudio Z.https://www.blogger.com/profile/11246282631172266287noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1626425896013152375.post-91246964728726183662009-11-15T11:24:49.898+01:002009-11-15T11:24:49.898+01:00Ti ringrazio per il link dell'intervista a Kia...Ti ringrazio per il link dell'intervista a Kiarostami perché lo stavo cercando invano. Devo anche cercare di capire cosa abbia letto Ghobadi.<br /><br />Ho riportato la lettera aperta più che altro per inquadrarla nella vecchia e annosa questione di "formalismo VS contenutismo". Anche per toccare con mano gli effetti di una discussione del genere - che normalmente è solo artistica - in una condizione di tensione ideologica forte come accade in Iran oggi. Insomma per dire: la situazione è seria, saltano amicizie.<br /><br />Va detto che a mio parere il cinema è un'arte comunicativa, non fine a se stessa. Con un discorso puramente formalista si rischia di girare a vuoto e di ammiccare ai soli critici. Insomma il film deve piacere a un pubblico.<br /><br />Non voglio cadere nell'estremo di giustificare vacanze di natale, non sono quel tipo di spettaore. Ma potremmo fare diversi esempi di registi che, non trovando più "storie interessanti", sono diventati inguardabili. E parlo di grandi registi, non di gente "buona la prima".<br /><br />Grazie ancora per il link!Abolrishhttps://www.blogger.com/profile/00009476554887921828noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1626425896013152375.post-21771813256466000572009-11-15T03:23:36.695+01:002009-11-15T03:23:36.695+01:00Grazie per questo post e per quelli su Makhmalbaf,...Grazie per questo post e per quelli su Makhmalbaf, molto interessanti.<br /><br />Anche se, personalmente, ritengo le parole di Ghobadi abbastanza ingiuste.<br /><br />Kiarostami ha avuto problemi con la censura quasi sempre, soprattutto negli ultimi anni, quando pratricamente tutti i suoi film sono stati messi al bando. Tuttavia, a parte l'eccezione isolata del film che ha appena finito (e che è già stato vietato in Iran), ha sempre espresso l'intenzione di girare in patria. <br /><br />Non è così corretto dire che i suoi film non si occupino della società; spesso lo fanno in maniera indiretta, poichè l'obiettivo è provare ad avere una distribuzione nel Paese, far arrivare le proprie allusioni al pubblico, che è senz'altro più intelligente dei censori. E almeno in un caso (il film Dieci) la denuncia si è fatta esplicita.<br /><br />Inoltre, Kiarostami alle penultime elezioni ha votato contro Ahmadinejad, alle ultime non ha votato e successivamente ha firmato un appello contro la repressione. E' legittimo definire "artista di regime" una persona che teme la guerra civile e che preferisce il dialogo allo scontro? In un certo senso sì, poiché il dialogo appare impossibile; ma secondo me, che considero Kiarostami in buona fede, sono critiche un po' ingenerose.<br /><br />Ovviamente non so cosa i due si siano detti in privato, ma ho letto l'intervista in questione.<br />Ebbene, io non vedo ironia nella frase riportata da Ghobadi, il quale emette la parte precedente: "I have no criticism of anybody else that should choose to leave their home" (sul fatto che sia una scelta o meno si può discutere: io ho elementi per optare per una via di mezzo). Nè mi sembra che Kiarostami abbia definito l'Iran il miglior posto per fare cinema. Al contrario: "[In Tuscany] I did not have the complicated issues to do with film production that I would have in Iran. I felt a sense of complete freedom to express what I have to say".<br /> <br />Per tacere di molte piccole imprecisioni o addirittura piccole falsità che Ghobadi riporta in questo intervento e che per brevità tralascio.<br /><br />Ora, io capisco perfettamente le tensioni che Ghobadi sta vivendo, so bene quanto complicata sia la sua situazione, ma in questo caso mi sento di difendere d'ufficio il suo collega e maestro.<br /><br />L'intervista a Kiarostami è qui:<br />http://www.thenational.ae/apps/pbcs.dll/article?AID=/20091019/ART/710189962/1082/rssClaudio Z.https://www.blogger.com/profile/11246282631172266287noreply@blogger.com